PLATINO: SONO NORME ATTESE ED INNOVATIVE CHE MIGLIORERANNO LA QUALITÀ DELL’ASSISTENZA SANITARIA DEGLI ITALIANI
Venerdì 13 viene dato il via libera ai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza e al nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale e delle protesi attesi da 15 anni e già si fanno le pulci. È la Federazione Anziani e Pensionati delle ACLI a farle. Nella FAP Veneta sono convinti che si poteva certamente fare di più e meglio ma che è comunque una boccata di ossigeno per il 5% degli italiani che rinunciano alle cure per motivi economici. Una tendenza ben nota in un Paese dove si spende in sanità pubblica appena il 9,4%, contro una media nell’Europa Occidentale del 10,4% e dove oltre 1,4 milioni di famiglie soffrono di disagi, dovuti alle spese sanitarie o sono ad alto rischio di impoverimento. Il Veneto è tra le regioni più virtuose nell’erogazioni dei servizi sanitari – afferma il Segretario regionale Roncone – ma è anche la regione dove la quota pro capite di compartecipazione alla spesa è la più alta, 61,6 euro a testa contro una media italiana di 47. Un dato che stride con l’aumento esponenziale delle famiglie cadute in povertà negli ultimi 5 anni. Nel Veneto, dalle ultime stime, sono più di 135 mila le famiglie relativamente povere mentre quasi 117 mila famiglie sono in povertà assoluta, numeri da far paura – continua Platino, segretario provinciale del sindacato delle Acli – sono queste persone, in stato di disagio economico e sociale che si si rivolgono, quotidianamente, agli oltre 140 enti caritativi operativi sul territorio Veneto per avere medicinali che non possono permettersi e il 22% sono anziani. Sono dati che dimostrano la perdurante incapacità da parte della politica di far fronte ad un fenomeno sempre più dilagante. È di ottobre, – continua Platino – l’accordo tra ACLI di Verona e Federfarma per il recupero solidale dei farmaci. Il protocollo d’intesa prevede il recupero di beni non più commercializzabili ma con ancora elevato valore intrinseco presso le farmacie dell’intero territorio provinciale da destinare ad enti caritativi per le famiglie in difficoltà. Ma quali sono gli aggiornamenti più di peso apportati ai LEA fermi al 2001? Ad elencarli sempre la Segreteria FAP di Verona. Nei nuovi LEA riconosciute oltre 100 malattie rare e croniche. Nei Lea c’è anche il nuovo piano vaccini, che introduce l’anti-papillomavirus per l’uomo, l’anti-pneumococco e l’anti-meningococco B., che saranno gratis e senza ticket. Vi è l’introduzione dello screening neonatale per la sordità congenita e la cataratta congenita e l’estensione a tutti i nuovi nati dello screening neonatale. Entra nel prontuario la gastroscopia con microtelecamera e l’adroterapia, ovvero una radioterapia oncologica utilizzata per la cura del tumore al cervello. Si introducono tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita, sia omologa che eterologa senza la necessità di ricovero. Con i nuovi Lea si rinnova anche il nomenclatore dell’assistenza protesica, che prevede fra le altre cose gli arti artificiali a tecnologia avanzata. Rivisto l’elenco delle malattie rare tra le quali la sarcoidosi, la sclerosi sistemica progressiva e la miastenia grave. In Italia i malati di malattie rare sono quasi mezzo milione e con i nuovi Lea saranno coperte dal Servizio Sanitario Nazionale 300mila persone che oggi non ne hanno diritto. Vengono inserite tra le malattie croniche invalidanti alcune patologie prima considerate malattie rare, come la celiachia e la sindrome di Down e sei nuove patologie tra cui quelle renali e l’osteomielite cronica. Inserita tra le malattie croniche l’endometriosi, in Italia sono affetti circa 3 milioni di persone ad esserne affette. Le malattie croniche invalidanti prevedono controlli specialistici gratuiti. Ed infine c’è il capitolo dedicato ai disturbi dello spettro autistico, che recepisce integralmente la legge 134 del 2015, che prevede diagnosi, cura e trattamento individualizzato, integrazione nella vita sociale e sostegno per le famiglie.
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