Capita spesso che ai nostri sportelli si rivolgano anziani o loro familiari per chiederci quale tipo di soluzione è possibile per le persone anziane, sole, che non possono vivere nella propria casa. Per loro sono sparse un po’ su tutto il territorio nazionale varie tipologie di residenze.
Spazi di condivisione dove gli ospiti della struttura possono trascorrere insieme momenti di condivisione in ogni momento della giornata e svolgere, insieme, attività programmate di diverso tipo, attività ludiche, hobby e laboratori artistici. Il modello abituale più conosciuto è la casa di riposo, dove, ogni persona o coppia, ha una stanza stile appartamento o una suite. In questi luoghi trovano spazio le strutture per i pasti, la raccolta, la ricreazione, e una qualche forma di assistenza sanitaria o hospice. Il livello dei servizi varia enormemente.
Di seguito le diverse soluzioni:
1. Case albergo: le case albergo, simili alle case di riposo, sono composte da appartamenti, e dispongono alcuni servizi collettivi, come il soggiorno, la sala da pranzo, servizi igienici e servizi di lavanderia. Accedono principalmente le persone pensionate, sole o in coppia, che non hanno bisogno di una assistenza e che vogliono condurre una vita autonoma in un ambiente di comunità. I costi non sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
2. Le comunità alloggio: le Comunità alloggio sono piccole strutture residenziali che ospitano persone anziane non completamente autonome. Molto simile alle case albergo, possono essere private o pubbliche. Il costo della retta è fissato da ogni struttura. il Comune può partecipare con una quota in base al reddito dell’ospite.
3. Residenze sociali assistite: le residenze sociali assistite sono piccole strutture di tipo alberghiero, dove vengono assicurate, oltre all’assistenza sanitaria di base, varie attività sociali, culturali e ricreative. I servizi sociali, dopo aver valutato la situazione reddituale personale, possono compartecipare al pagamento della retta.
4. Case di riposo: nelle case di riposo gli ospiti alloggiano in stanze a uno o a due letti, tipicamente con un bagno in comune. Il costo della permanenza è stabilito dalla struttura stessa e può essere a carico dei servizi sociali del Comune, o totalmente o in parte dall’ospite, secondo la sua situazione economica.
5. Case protette: Nelle case protette operatori, paramedici, medici ed infermieri garantiscono agli ospiti non autosufficienti un aiuto nell’assistenza sanitaria di base e organizzano il servizio di ristorazione, di lavanderia e le attività ricreative. I costi sono stabiliti dall’Ente che gestisce la struttura e può essere in parte a carico dei servizi sociali del Comune di appartenenza e in parte a carico del cittadino.
6. Centri diurni: i Centri Diurni sono aperti almeno sei/otto ore al giorno e offrono, agli anziani disabili, assistenza sanitaria di base e l’organizzazione di varie attività terapeutiche e ricreative con il fine di aiutarli a mantenere la propria autonomia per continuare a vivere nella propria casa.
7. Centri sollievo: centri Diurni Alzheimer, rivolti prevalentemente a persone anziane affette da sindromi demenziali con elevato decadimento, accompagnato anche da disturbi comportamentali. Sono solitamente gestiti da Associazioni. Il costo della retta è fissato da ogni struttura.
8. Residenze sanitarie anziani (RSA): le RSA sono istituti di ricovero, pubblici o privati, che accolgono persone anziane non autosufficienti, non più in grado di abitare da sole. Per richiederne l’accesso, è necessario rivolgersi alla ASL territorialmente competente o al servizio sociale del comune di residenza, per avere riconosciuta la condizione di non autosufficienza. I costi sono in parte a carico del Servizio sanitario nazionale, in parte a carico del Comune e in parte a carico dell’utente, in base al reddito.