Il segretario Francesco Roncone: “12 euro al mese di risparmio, ma ci sono margini per fare di più” Padova, 30 dicembre 2015. Nel Veneto oltre 200 mila pensionati non pagheranno più l’Irpef e le addizionali regionali e comunali. Tutto questo grazie all’ampliamento della no-tax area, misura inserita nella Legge di stabilità 2016. “Benché si potesse fare di più, in quanto si tratta solo di un risparmio di circa 12 euro mensili – spiega il segretario regionale della Fap Acli del Veneto, Francesco Roncone, in occasione dello scambio d’auguri con gli anziani, già utenti delle Acli, del quartiere Golosine di Verona – è sempre una misura significativa, un segnale di buona volontà che andava sicuramente dato. Nel concreto, nel 2016 i pensionati incapienti, acrobazia semantica per definire chi è talmente povero da non pagare un euro di tasse, con meno di 75 anni, sono circa 800 mila in Veneto, 160 mila nella sola provincia di Verona, che percepiscono una pensione media lorda mensile inferiore ai 596 euro e gli over 75 anni, circa 500 mila in Veneto e 76 mila nel Veronese, con una pensione lorda pari o inferiore a 615 euro saranno esenti da Irpef e dalle addizionali”. Esaminando la Legge di stabilità emerge anche l’introduzione di una misura a favore dell’invecchiamento attivo nel settore privato. Chi maturerà il diritto al trattamento pensionistico di vecchiaia entro fine 2018, infatti, potrà chiedere la riduzione dell’orario di lavoro in misura compresa tra il 40 ed il 60% con il versamento della contribuzione figurativa da parte dello Stato ed un’integrazione mensile da parte del datore di lavoro sulla restante contribuzione. La cosiddetta “norma Letta”, la perequazione delle pensioni, è stata prorogata al 2017, “questo significa – prosegue il segretario Roncone – che le pensioni aumenteranno non per fasce, ma sull’intero importo della prestazione. Infine, si prevede la sterilizzazione dell’indicizzazione delle pensioni, il che significa che i pensionati non rischiano di vedersi diminuire l’assegno per effetto della deflazione avvenuta nel 2015”. Dei primi risultati positivi sono stati raggiunti, ma resta ancora molto da fare per difendere la dignità dei pensionati. “Devo dire – conclude il segretario regionale della Fap Acli del Veneto, Francesco Roncone – che per il 2016 qualcosa si è fatto, ma restano da risolvere altri problemi, in primis, la rivalutazione delle pensioni. Su questo fronte, la Fap Acli nazionale si sta attrezzando per dare una risposta alle innumerevoli istanze provenienti dalle moltissime persone che ogni giorno affollano agli sportelli delle Acli, non ultimo l’annoso problema di avere nel nostro Paese le pensioni più basse di tutta Europa. <Matteo Crestani>