AL VIA L’APe VOLONTARIA
Sembra proprio che questa volta sia la volta buona. Introdotta in via sperimentale fino al 2018 e prorogata dalla legge di stabilità al 2019, l’anticipo pensionistico volontario doveva partire a maggio del 2017, ma come spesso accade nel nostro Paese, l’enorme burocrazia ha ritardato la sua applicazione. I decreti attuativi sono stati firmati ad ottobre 2017, mentre gli accordi tra ABI, Assicurazioni e Ministero sono stati firmati solo a gennaio.
L’Ape va richiesto inizialmente all’INPS, per il riconoscimento del diritto e solo dopo si presenta l’stanza. Si ha diritto all’Ape solo se si ha 63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo 3 anni e sette mesi dalla pensione e un assegno già maturato pari ad almeno 1,4 volte il minimo. Il trattamento che viene erogato dall’INPS viene finanziato dal sistema bancario e andrà restituito dal lavoratore in 20 anni a partire da quando matura il diritto alla pensione vera e propria.
I tassi di interesse comunicati dall’Associazione Banche (ABI) sono per i primi due mesi: 2,838% in fase di erogazione, 2,938% sul periodo di ammortamento. Mentre per calcolare l’intero costo del prestito andranno considerati le seguenti variabili:
- sconto fiscale sulla dichiarazione dei redditi (detrazione del 50%);
- costo polizza contro rischio premorienza;
- commissione Fondo di Garanzia (1,6%);
- durata del prestito.
Dal 3 aprile disponibile sul nuovo Portale INPS, il simulatore online per calcolare il costo dell’APe volontaria, utile a chi ha i requisiti prima di inviare la domanda.