La riforma sanitaria in Veneto è legge
Il Consiglio Regionale Veneto ha approvato il PdL 23 con cui verrà ristrutturata la sanità veneta. Una riforma dettata principalmente dall’esigenza di ridurre i costi. Attraverso la ridefinizione dei confini territoriali le Asl passano da 21 a 9, cioè sostanzialmente una per provincia (Dolomitica, MarcaTrevigiana, Serenissima, Polesana, Euganea, Berica e Scaligera) mentre in considerazione delle loro peculiari caratteristiche, restano confermate “eccellenze” della nostra Regione quali l’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona e l’Istituto Oncologico Veneto.
La novità di maggiore impatto è senza dubbio l’istituzione della cosiddetta Azienda zero, che adempirà all’obiettivo di unificare e centralizzare le decisioni relative alla programmazione, all’attuazione, al coordinamento, alla governance e alla gestione tecnico-amministrativa delle nove Aziende socio sanitarie, oltre a rappresentare un’evidente garanzia di coordinamento e di efficienza, consente una indubbia razionalizzazione delle risorse assegnate, determinando altresì un significativo risparmio nelle spese collegate all’amministrazione del Servizo Sanitario Regionale (SSR). Il coordinamento degli acquisti sanitari permetterà anche un forte contenimento dei tempi collegati all’espletamento delle procedure di gara pubbliche per l’approvvigionamento di beni e servizi nelle Aziende Ulss, ma parallelamente garantirà una maggiore efficacia e appropriatezza dei prodotti acquistati, nonché garantire una maggiore trasparenza. I nove nuovi direttori risponderanno dell’operato delle unità di riferimento direttamente al direttore generale dell’Azienda Zero. Con questa riforma, viene anche istituito il nuovo Servizio ispettivo sanitario. Ad esso vengono delegate le attività di controllo e di vigilanza di carattere amministrativo e contabile.