Con la legge n. 6 del 9 gennaio 2004, dopo gli altri paesi europei anche in Italia si provvede, accanto alle misure tradizionali dell’interdizione e dell’inabilitazione, ad istituire una misura che non privi totalmente gli interessati della capacità ad agire. Il Parlamento inserisce nel codice civile un nuovo istituto di protezione civilistica dei disabili denominato «amministrazione di sostegno».
Vengono riconosciute alle persone disabili misure di protezione flessibili, che si adattino cioè nel tempo alle disabilità diverse e variabili della persona, offrendole momenti di protezione quando è necessario senza mai arrivare ad una totale esclusione della sua capacità di agire.
In pratica non sarà più necessario ricorrere all’interdizione o all’inabilitazione per poter tutelare i beni di una persona incapace di gestirsi autonomamente a causa di problemi psichici o dell’età avanzata.
La nuova figura dell’«amministratore di sostegno» può assistere una persona affetta da una grave infermità o da una menomazione fisica o psichica e che per- tanto si trova nell’incapacità di provvedere adeguatamente alla cura della propria persona o dei propri interessi.
L’Amministratore di Sostegno è colui che, nominato dal giudice tutelare, assiste chi è nell’impossibilità, anche temporanea, di provvedere ai propri interessi.
La Federazione Nazionale Anziani e Pensionati ACLI (FAP ACLI) è nata per tutelare i diritti e promuovere la qualità della vita degli anziani e dei pensionati.
In questa ottica la FAP-ACLI:
- forma i volontari promotori e coloro che, sempre su base volontaria, sono disponibili ad assumere il ruolo di Amministratore di Sostegno
- fornisce la consulenza di specialisti qualificati nei casi di particolari difficoltà
Tutto ciò vuole tradursi in un aiuto alle famiglie, in cui è presente una persona con un’invalidità temporanea o permanente (anziani, malati di Alzheimer, sindrome di down, temporaneamente infermi, privi di autonomia, ecc.) e che desiderano una tutela sociale e una protezione per i loro cari, rifiutando la logica talvolta ghettiz- zante dell’interdizione.
I nostri promotori, oltre agli aspetti tecnici, sono impegnati a promuovere in chi si assume l’onere di diventare Amministratore di Sostegno, la consapevolezza che deve operare solo ed esclusivamente a favore del tutelato.
Come operiamo
Assicuriamo, tramite i nostri sportelli, distribuiti sul territorio e rivolti a tutte le fasce di età, la presenza di alcuni promotori con la funzione di:
- illustrare lo scopo e i compiti dell’Amministratore di Sostegno;
- fornire delucidazioni sulle procedure da seguire per diventare o richiedere al Giudice un Amministratore di Sostegno;
- aiutare, se necessario, nella compilazione della documentazione richiesta;
- fornire indicazioni sull’iter da seguire per la presentazione dei documenti;