Finisce un anno di promesse mancate, l’anno dei licenziamenti e dei disoccupati, l’anno dei migranti parcheggiati nei porti come merci, dei laureati lavapiatti a Berlino, dei pensionati ad un pasto al giorno e dei nuovi, tanti poveri.
Spesso, in quest’ultimo mese, in quest’ultima manovra, si è sentito parlare di crescita e per questo, dicono dal Governo, i più ricchi dovranno fare dei sacrifici. Invero, nel senso comune il messaggio è claudicante, se non altro perché a pagare saranno anche le pensioni da 1500/2000 euro lorde al mese. I pensionati che percepiscono queste pensioni e stiamo parlando di pensione da 1000/1500 euro nette, possiamo definirli ricchi? Di quale ricchezza parliamo? La generazione di chi è andata in pensione qualche anno fa è spesso monoreddito, la donna, una volta, rimaneva a casa per svolgere il lavoro più bello del mondo, quello della mamma. Oggi, queste stesse famiglie con una sola pensione, sostengono figli che non trovano lavoro o lo hanno perso, stentano a pagare un affitto o a mettere assieme il pranzo con la cena, ma sono loro, ancora una volta, il primo ammortizzatore sociale, l’ossatura della nostra Italia.
Si fa cassa ancora una volta, l’ennesima, con il taglio dell’adeguamento all’inflazione per le pensioni sopra i 1.539 euro lordi al mese. Le pensioni, benché se ne dica, con questa manovra “del popolo” diminuiscono ancora, eccome! Il mancato adeguamento al costo reale della vita, che continua dal 2013, diminuisce il potere di acquisto e affermare di non aver tagliato le pensioni si prende solo in giro una categoria particolarmente debole della società, già penalizzata dall’inadeguatezza di una manovra che, piuttosto che difendere le fasce deboli, produce una riduzione del reddito disponibile, redistribuendo povertà. Ricordo che dal 2019, inoltre, aumenterà del 2,3% la tariffa del gas, un bene che, in questi rigidi inverni, serve a riscaldare le nostre case, insomma, è proprio il caso di dire che i nostri pensionati sono proprio alla canna del gas.
A quest’Italia, dove l’ascensore sociale va solo in basso, i pensionati arrancano e la politica non trova nobili priorità, auguro un grande, grande augurio per il 2019.