Il Senato ha convertito in legge il provvedimento del Governo che recepisce la sentenza della Corte Costituzionale e ripristina l’indicizzazione degli assegni previdenziali superiori a tre volte il minimo, bloccati nel 2011 dalla legge Fornero per gli anni 2012 e 2013. Dal primo agosto ci sarà una restituzione parziale, per importi medi da 250 a 750 euro , della mancata perequazione delle pensioni dalle tre alle sei volte il minimo. Più alta è la pensione più basso sarà il rimborso.
Di seguito le quote di rivalutazione:
- 40% del dovuto agli assegni fra tre e quattro volte il minimo;
- 20% del dovuto fra quattro e cinque volte il minimo;
- 10% del dovuto fra cinque e sei volte il minimo.
Mentre per gli anni 2014 e 2015, ci sarà un altro 20% dell’aumento riconosciuto dal decreto per gli anni 2012 e 2013, ossia:
- il 20% del 40% per le pensioni fra tre e quattro volte il minimo;
- il 20% del 20% per gli assegni fra quattro e cinque volte il minimo;
- il 20% del 10% fra cinque e sei volte il minimo.
Dal 2016, verrà poi riconosciuto un’ulteriore 50%, sempre riferito alla quota di rivalutazione 2012-2013.
Il decreto pensioni, ora legge, contiene anche altre novità:
- stanziamento di un miliardo di risorse aggiuntive per finanziare gli ammortizzatori sociali 2015;
- pagamento di tutti gli assegni il primo del mese, a partire dallo scorso mese di giugno;
- 290 milioni per i fondi di solidarietà;
- semplificazioni ulteriori per le piccole e medie imprese che chiedono il finanziamento bancario per pagare l’anticipo TFR previsto dalla Legge di Stabilità.