CONTRASTO ALLA POVERTÀ

 

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Delega  recante  norme  relative  al  contrasto  della  poverta’,  al riordino delle prestazioni  e  al  sistema  degli  interventi  e  dei servizi sociali. (17G00047)
(GU n.70 del 24-3-2017)

 

 

 

 

 

<< La povertà è un fenomeno complesso che dipende da diversi fattori. Non è legato alla sola mancanza di reddito ma è anche strettamente connesso con l’accesso alle opportunità e quindi con la possibilità di partecipare pienamente alla vita economica e sociale del paese. Le politiche nazionali per l’inclusione sociale, pertanto, si caratterizzano per una gamma di iniziative e compiti differenziati sia per ambito di intervento sia per tipologia di strumenti.

Nello specifico, alcune delle politiche nazionali si caratterizzano come l’insieme delle misure  volte a sostenere i redditi delle persone e delle famiglie, con particolare riguardo agli interventi di inclusione attiva, finalizzati alla graduale conquista dell’autonomia; un’altra linea d’azione è dedicata, invece, all’analisi quantitativa e qualitativa dei fenomeni emergenti di povertà, allo studio delle condizioni di povertà estreme e alla definizione delle modalità appropriate di intervento.

Tra le misure di sostegno al reddito, in particolare, si segnala il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), una misura attiva di contrasto alla povertà che, a seguito della sperimentazione attuata nelle grandi città, dal 2016 è stata estesa a tutto il territorio nazionale. Il SIA è stato completamente ridisegnato al fine di anticipare alcuni contenuti essenziali del Reddito di inclusione: una sorta di “misura ponte” che permette di avviare subito una misura nazionale di contrasto alla povertà in attesa che si completi l’iter parlamentare e il successivo percorso attuativo della Legge delega per il contrasto alla povertà.

Altra misura sperimentale avviata a marzo 2016 è l’ASDI, l’assegno di disoccupazione riconosciuto a coloro che, dopo aver percepito l’indennità di disoccupazione (NASPI – Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego) per la sua intera durata, non hanno trovato un nuovo impiego e si trovano in una condizione di particolare disagio economico.

Questa iniziativa si affianca alla consolidata misura di contrasto alla povertà, la Carta acquisti ordinaria, formulata per offrire un sostegno alle persone meno abbienti negli acquisti di generi alimentari, prodotti farmaceutici e parafarmaceutici e per il pagamento delle bollette domestiche di luce e gas, in vigore dal 2008.

Lo strumento che sostiene l’applicazione di queste misure è l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) che dal 1° gennaio 2015 è stato profondamente rinnovato nei contenuti e nelle procedure. L’ISEE ha la funzione di stabilire nella maniera più equa le risposte offerte ai bisogni dei cittadini per indirizzare correttamente gli interventi d’inclusione e di contrasto alla povertà, ed è alla base delle diverse agevolazioni gestite da Regioni e Comuni ed altri enti erogatori per l’accesso a prestazioni di diversa natura (mense scolastiche, nidi, residenze sanitarie assistenziali, etc.).

In Italia, infatti, gli interventi di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale vengono promossi e attuati da più soggetti che fanno capo a diversi livelli di governo (nazionali, regionali e locali). Questo assetto non agevola la lettura dei bisogni né la programmazione e la valutazione delle politiche. Per rendere più efficiente il sistema occorre far dialogare tra loro questi soggetti, integrando le informazioni esistenti nei diversi archivi e correlandole alle caratteristiche socio-demografiche delle persone esposte al rischio povertà ed esclusione sociale. È significativo, da questo punto di vista, il progetto sperimentale avviato dal Ministero con le regioni, capofila la Regione Toscana, volto alla creazione del Sistema informativo su interventi e servizi sociali finalizzati a contrastare povertà ed esclusione sociale (SIP). Il SIP si colloca nell’ambito del più ampio progetto di costruzione del Sistema informativo sui Servizi Sociali (SISS), previsto dalla Legge 328/00, che consentirà di identificare tutte le prestazioni in capo a un determinato nucleo familiare e quindi di migliorare la programmazione, il monitoraggio e la gestione delle politiche sociali.

Nell’ambito dedicato alle iniziative di studio sulle povertà estreme si segnalano le indagini effettuate nei grandi centri urbani e il programma nazionale di mappatura dei senza dimora e dei servizi ad essi dedicati che, fornendo per la prima volta un quadro approfondito sul fenomeno, hanno dato spunto alla definizione di Linee di indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta in Italia, adottate nel dicembre 2015 che hanno l’obiettivo di assicurare interventi organici e strutturati per le persone senza dimora e con particolari fragilità, sostenendo l’adozione di un modello strategico integrato di intervento dei servizi sociali.

Infine, nel quadro della politica di coesione cofinanziata dall’Unione Europea, il Ministero è titolare per il periodo 2014-2020 di due programmi operativi di contrasto alla povertà ed esclusione sociale che intervengono in sinergia con le politiche nazionali. Si tratta del Programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione, cofinanziato dal Fondo sociale europeo, e del Programma Operativo FEAD, cofinanziato dal Fondo europeo di aiuti agli indigenti.>>**

**http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/Pagine/orientamento.aspx