immagine1FAP VERONA A CONGRESSO

Con Verona, sabato 7 aprile, è partita la tornata congressuale della FAP Acli del Veneto. Sala gremita a Zevio in provincia di Verona. Hanno portato i saluti il Sindaco Diego Ruzza, Il Presidente provinciale delle Acli Sandrini, il Segretario Nazionale della FAP Zilio e il Segretario Regionale Roncone.

La verifica congressuale inizia con una presa d’atto degli ultimi dati Istat che confermano un invecchiamento e impoverimento degli italiani che assume i ritmi e la dimensione di una deriva verso la povertà e instabilità economica, che vede contrapporsi le varie generazioni, attori involontari di un film prodotto dalla crisi socioeconomica frutto dell’incompetenza ed egoismi di una classe politica autoreferenziale.

Il Segretario uscente – Giuseppe Platino – nella sua relazione ricca di dati prende atto che la crisi ha coinvolto tutti non risparmiando la Federazione Anziani e Pensionati, attenuando, così, il processo di partecipazione e fidelizzazione.

La vita si allunga, ha continuato Platino, ma il progredire dell’età comporta, però, l’espandersi delle fragilità, delle patologie, delle invalidità che vanno, però, prevenute e alleviate mettendo in campo servizi specifici di sollievo e tutela ed è questo quanto lui chiede alla politica tutta ma anche alla sua Associazione.

Il dibattito congressuale, in generale, ha valutato la “longevità” come un patrimonio di esperienza, sul quale costruire un nuovo profilo dell’anziano, non più solo fruitore di iniziative o solo consumatore, ma percepito come valore, come risorsa, come opportunità.

Diversi interventi hanno affrontato la questione del “sindacato nuovo”, nel contesto di una innovazione, che ne ridefinisce la struttura organizzativa e funzionale, un nuovo modo di fare sindacato che non può ridursi a mera rappresentazione ma che richiede la elaborazione di un’idea forte, culturale e sociale, per non smarrire l’impegno verso gli altri, coniugando con maggior determinazione l’alleanza tra giustizia e solidarietà.

la FAP a detta degli intervenuti, deve sentirsi parte attiva ed integrante delle ACLI avvertendo il senso profondo e responsabile della propria autonomia, concepita come geneticamente inserita nella sintesi del Movimento aclista, principio e compimento di una specifica funzione, quella dell’anzianità.

La FAP Acli di Verona, da Zevio, ha indicato alcune priorità sul piano socio-economico

–       rivalutazione delle pensioni, adeguandole alle dinamiche salariali con un ampliamento della tax area.

–       Forte incremento del REI, Reddito di Inclusione. La nuova misura di contrasto alla povertà, che ha visto le ACLI come capo fila, introdotta per legge a fine 2017 che, pur essendo la prima misura universalistica di sostegno al reddito approvata in Italia, è ancora considerata insufficiente per essere considerata, a pieno titolo, una misura di reddito minimo garantito.

–       Elaborazione di un Piano Nazionale per la Non Autosufficienza, già previsto per legge.

img_3811La redazione

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