IN PENSIONE A 67 ANNI
Pubblicato In Gazzetta Ufficiale del 12 dicembre 2017 il decreto del Ministero dell’economia che porta dal 2019 la pensione di vecchiaia, a 67 anni, mentre per la pensione anticipata a 43 anni e tre mesi per gli uomini e 42 anni e tre mesi per le donne. Anche l’assegno sociale sale da 65 anni a 67 anni ma gradualmente, dal 2018 passerà a 66 anni.
La norma viene applicata anche ai lavoratori precoci che si ritirano prima grazie alle nuove agevolazioni.
L’aumento dell’età pensionabile non si applica alle seguenti 15 categorie di attività, per i quali l’età pensionabile resta quella attuale:
- Addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- chi cura, per professione, persone non autosufficienti;
- lavoratori marittimi;
- settore siderurgico;
- pescatori;
- lavoratori agricoli.
La pensione anticipata per i lavoratori precoci, si alza a 41 anni e cinque mesi. Restano invece invariati i requisiti per i lavoratori usuranti, che possono ritirarsi con la quota 97,7.
L’APE volontaria viene prorogata al 2019. Fra i requisiti di accesso all’anticipo pensionistico, c’è quello dei 3 anni e sette mesi che, dal 2019 sarà al raggiungimento dei 67 anni.